Supportiamo Federico Masini nella pubblicazione del suo libro
They Return To Their Earth verrà pubblicato se arriverà a raccogliere 4.500€.
Federico Masini è un fotografo ed artista torinese (tolgo l’aggettivo giovane) di enorme talento.
Alcuni suoi lavori sono presenti su Elle, Monocle, Vice, Collater.al, Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa e altre riviste internazionali.
Fino al 3 novembre si può supportare la pubblicazione del suo libro/catalogo sulla piattaforma SelfSelf Books.
Descrizione progetto:
Nella storia dell’arte il rapporto fra corpo e paesaggio è stato declinato stabilendo una sorta di gerarchia del dramma.
Il corpo è sempre stato qualcosa di “storico”, mentre al paesaggio si è a lungo concesso uno statuto autonomo, idilliaco molte volte, rasserenante altre, di cornice altre ancora, di dolore in alcuni casi.
Perché il capro espiatorio, oppure il feticcio del dramma o, al contrario, dell’utopia era sempre il corpo: un corpo su cui l’occhio dell’osservatore era costretto a soffermarsi per la sua preponderanza, per le sue specificità, fossero esse di bellezza ed equilibrio o di decadenza e caducità.
Nel lavoro di Federico Masini il paradigma si inverte.
Innanzitutto va sottolineato che per Masini il corpo femminile non rappresenta l’erotismo: è altro.
Si tratta di qualcosa di complesso, che riguarda una ricerca intorno alla dimensione dell’umano, di ciò che si palesa sul palcoscenico dell’esistenza e che deve trovare il proprio posto all’interno di una scacchiera che va costruendosi di pezzo in pezzo, in cui umano e naturale si intrecciano e finiscono per fondersi in un’unica narrazione.
Ciò che troviamo in queste immagini concerne quello che con una semplificazione estrema si potrebbe definire “un umano del giorno dopo”, che si palesa quando le cose sono già accadute e l’irrimediabile (sia esso positivo o negativo) si è già consumato.
Le immagini di questa mostra si situano a metà strada fra l’onirico e il drammatico, fra l’utopico e il distopico: c’è, insomma, la capacità di sintesi che il fotografo mette in scena fermando il proprio sguardo laddove inizia quello dell’osservatore.
La strategia narrativa riesce, infatti, a fondere due “bellezze”, quella della natura e quella del corpo, per fonderle in una storia che parla di noi, della nostra esistenza, del nostro vivere in bilico sul costante baratro della fine.
Mai quanto oggi il nostro corpo, oltre che, ovviamente, la nostra coscienza, è chiamata a fare i conti con la finitezza delle risorse, con un ambiente che abbiamo sempre dato per scontato, e che, invece, ogni giorno è messo a rischio dai nostri medesimi comportamenti.
E in queste immagini è proprio raccontato ciò che accadrebbe – accadrà? – se continuassimo così.
Noi stessi, con la nostra carne e le nostre ossa, con la nostra fisicità, con le nostre aspirazioni, ci troveremmo di fronte a un palcoscenico desertificato, a una solitudine nella quale tutto quello che siamo perderebbe di significato perchè si troverebbe immerso in un silenzio assordante.
Nello sguardo fotografico di Masini si condensa un corpo che finisce per diventare universale, per rappresentare, anche nei suoi rimandi alla pittura simbolista, un’entità assoluta che racchiude nel particolare l’universale.
In queste immagini che possiamo definire come non risolte sta tutto l’intento di sollecitare una riflessione in grado di muoversi da un interrogativo: qual è il mio ruolo in tutto ciò?
È questa la domanda che chi guarda le fotografie di Masini finisce per porsi, senza trovare però una risposta urlata, quanto una suggestione, una scintilla che può essere recepita o meno.
Il compito dell’artista è di sollecitare delle domande, indurre un’interruzione nel flusso di pensieri del quotidiano e provocare una sorta di salto di qualità dal ragionamento semplicistico alla complessità.
In questa serie di fotografie, la semplicità del corpo inserito nella natura costringe a fermarsi e a deviare il proprio ragionare dalla discesa semplice verso approdi tranquilli, a un cammino più tortuoso, meno facile, ma più utile.
Testo critico di Marco Albeltaro.
Link al sito SelfSelf.
Supportiamo Federico Masini: i Rewards
Ringraziamento per la donazione tramite citazione all’interno del libro.
+ 1 Copia del libro stampato
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+ 1 Shopper Selfself
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+ 2 Stampe 20x30
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+ 2 Stampe 20x30
+ Stampa 20x30 di un ritratto fatto dall'autore
L'esemplificazione giornalistica dei titolisti porta spesso fuori strada. Nel titoletto si capisce meglio.
Siccome la blockchain è spesso usata a sproposito, in questo caso occorre precisare che stiamo parlando di token NFT (non-fungible token) utilizzati per certificare l'autenticità delle oltre 170 illustrazioni disegnate a mano da Teo KayKay in esclusiva per il ristorante al Mudec di Enrico Bartolini e poi digitalizzate per certificarle con gli NFT.
Insomma, non è la carta dei vini ad essere certificata in blockchain bensì le illustrazioni.
Fonte: articolo su Il Sole 24 Ore.
Chi sono
Sono Dario Ujetto e scrivo questa newsletter da fine agosto 2022.
Ho 44 anni e da sempre sono appassionato di storie.
Sono co-founder della startup Artàporter e della società di consulenza Feelthebeat.
Scrivo storie di cibo su Eat Piemonte.
Operaio della comunicazione e del marketing, non chiedetemi mai consigli su carriera professionale o personal branding.
Non ho una carriera e sono un pessimo venditore di me stesso.
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