Peccioli e il suo "sistema" narrano una storia da prendere come esempio
Il borgo in provincia di Pisa ha creato bellezza partendo da una discarica.
Peccioli è un borgo della Toscana (in provincia di Pisa), ben curato e protagonista di molti riconoscimenti.
Ma oltre a conservare e tutelare il passato e il paesaggio, ha saputo distinguersi grazie all’arte contemporanea.
Tutto parte da una discarica di rifiuti. Esatto, una discarica che avrebbe ferito un paesaggio da cartolina ma che invece è diventato motore di bellezza ed ulteriore turismo.
L’ impianto di smaltimento e trattamento rifiuti grazie alla realizzazione di 25 milioni€ di utili in dieci anni, ha potuto investire in benessere, sviluppo, servizi, democrazia partecipativa.
Sono stati realizzati progetti di energia pulita, progetti solidali, strutture educative, centri polivalenti, asilo nido, scuola, musei, mediateca, accademia musicale, eventi, piste ciclabili, impianti sportivi, parcheggio multipiano, centrale fotovoltaica.
Con ricadute economiche, culturali, sociali e turistiche positive sui 5.000 abitanti, sul paesaggio circostante e anche sui comuni limitrofi aderenti all’Unione Parco Altavaldera.
La nascita del Sistema Peccioli
La data di nascita del Sistema Peccioli, un modello studiato da università italiane e straniere, è il 21 aprile 1997.
Il Sindaco di Peccioli Renzo Macelloni, superate alcune ovvie titubanze locali, dà vita alla società per azioni Belvedere.
Suo obiettivo è gestire le complesse problematiche legate all’impianto di smaltimento situato nella frazione di Legoli.
Macelloni apre alla partecipazione dei cittadini, e trasforma la Belvedere in una società pubblico-privata; ad oggi, mentre il Comune di Peccioli resta azionista di maggioranza con il 64% delle quote detenute, vede ben 900 azionisti spartirsi il resto del capitale sociale.
Comune e società Belvedere hanno dato vita alla società agricola Fondi Rustici, con l'idea di valorizzare e tutelare l'idilliaco paesaggio locale, preservandolo da speculazioni immobiliari.
Il Sistema Peccioli, così, smaltendo, trattando e riciclando rifiuti è riuscito addirittura a ricavarne cultura, grazie alla fondazione Peccioliper, nata nel 2004 e che da allora ha portato nel piccolo borgo pisano eventi di livello nazionale e internazionale.
L'attività prosegue tutto l'anno, ma ha il suo culmine in luglio con il Festival 11Lune, i cui spettacoli in genere vanno in scena alle porte del paese, nell'anfiteatro Fonte Mazzola, pensato come un teatro greco antico in grado di ospitare 2.000 persone, con il verde delle colline come fondale.
Peccioli per l’arte contemporanea fuori dai luoghi comuni
Sempre all’interno dell’impianto di smaltimento sono presenti altre opere d’arte, realizzate da David Tremlett, maestro della neo-avanguardia famoso per i suoi wall drawing.
Il wall drawing, eseguito a pastelli colorati direttamente sui muri, è un intervento permanente o temporaneo, sia in musei sia in spazi pubblici o privati.
Dal 2017, su incarico della Belvedere, riempie di colore e forme geometriche i grandi muri di contenimento e i silos dell’impianto di smaltimento.
L’idea che dal rifiuto possa nascere nuova vita è invece stata l’ispirazione dalla quale sono state create le quattro sculture in polistirene e poliuretano espanso, rivestite di fibre di cemento resistente agli agenti esterni che, nel corso degli anni, sono state collocate intorno al Triangolo Verde (all’interno dell’impianto di smaltimento e trattamento rifiuti di Legoli).
Queste gigantesche sculture raffigurano figure umane, e sono state chiamate “Presenze”.
La stessa esperienza è stata replicata all’Anfiteatro di Fonte Mazzola.
La quarta scultura è infine posta sopra il tetto dell’Incubatore di imprese in località de “La Fila” per dare il benvenuto ai viaggiatori.
Artribune: artisti che fanno altro
Che bella una delle “Stories” di Artribune #70 (gennaio-febbraio 2023) che narra storie di artisti che hanno anche altre professioni.
Tantissime storie, appunto, di artisti che hanno affiancato o affiancano la loro carriera artistica ad un’altra carriera professionale. O che vivono l’arte come secondo lavoro.
Medici, insegnanti ma anche uomini politici come Edi Rama. Poi non mancano i nomi di Mario Schifano (restauratore) o Franco Angeli (carrozziere).
Infine interviste veloci ad artisti italiani viventi che raccontano il loro rapporto fra arte, altra professione e percorso di vita.
Chi sono
Sono Dario Ujetto e scrivo questa newsletter da fine agosto. Ho 44 anni e da sempre sono appassionato di storie.
Sono co-founder della startup Artàporter e della società di consulenza Feelthebeat.
Scrivo storie di cibo su Eat Piemonte.
Operaio della comunicazione e del marketing, non chiedetemi mai consigli su carriera professionale o personal branding. Non ho una carriera e sono un pessimo venditore.
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