La prima artista umanoide realizza un ritratto di Turing
Nuove frontiere per l'Intelligenza Artificiale.
Il ritratto del matematico inglese Alan Turing è diventato la prima opera d’arte realizzata da un robot umanoide ad essere venduta all’asta, raggiungendo giovedì 7 novembre la cifra di 1,08 milioni di dollari a New York.
Intitolato “AI God. Portrait of Alan Turing”, il ritratto di 2,2 metri, è stato creato da Ai-Da, il primo artista di robot ultra-realistico al mondo.
Nell’asta online di Sotheby’s dal 31 ottobre al 7 novembre ha infranto le aspettative pre-vendita tra 120.000 e 180.000 $ grazie ai rilanci di 27 offerte, era protetta da un’offerta irrevocabile e si accettavano anche criptovalute.
Ai-Da è stato creato nell’arco di due anni da un team di programmatori robotici, esperti d’arte e psicologi, completato nel 2019 viene aggiornato di pari passo con i progressi della tecnologia dell’intelligenza artificiale.
“Ai-Da diventa il primo robot a dipingere come un artista. Il prezzo di vendita record di oggi per la prima opera d’arte di un artista robot umanoide messa all’asta segna un momento nella storia dell’arte moderna e contemporanea e riflette la crescente intersezione tra la tecnologia dell’intelligenza artificiale e il mercato dell’arte globale”, spiega Sotheby’s in una nota.
Ai-Da, che utilizza l’intelligenza artificiale per parlare, ha affermato: “Il valore fondamentale del mio lavoro è la sua capacità di fungere da catalizzatore per il dialogo sulle tecnologie emergenti”, aggiungendo che un “ritratto del pioniere Alan Turing invita gli spettatori a riflettere sulla natura divina dell’intelligenza artificiale e dell’informatica, considerando al contempo le implicazioni etiche e sociali di questi progressi”.
Dal 15 novembre la città di Torino accoglie nelle sale della Promotrice delle Belle Arti una mostra unica nel suo genere: Banksy&Friends: storie di artisti ribelli, l’esposizione che racconta la contemporaneità attraverso gli occhi di alcuni tra i più influenti artisti viventi.
Con le sue oltre ottanta opere, la mostra rappresenta una summa di quella che è l’arte contemporanea oggi, presentando al pubblico i lavori di artisti amatissimi come Banksy, Jago, TvBoy, oltre a nomi conosciuti a livello internazionale: Liu Bolin, David LaChapelle, Takashi Murakami, Mr Brainwash, Damien Hirst, Obey, Patrizia Casagranda, Sara Pope, Kaws fino agli italiani Angelo Accardi, John Blond, MaPo, Ozmo, Mimmo Rotella, Laurina Paperina, Nello Petrucci, Rizek e Giuseppe Veneziano.
Tutti protagonisti di un’arte pubblica e sociale che parla di una realtà contemporanea che appartiene a tutti, diventata un linguaggio accessibile, diretto e di denuncia, in cui lo spettatore può immedesimarsi.
Curata da Piernicola Maria Di Iorio, con produzione di Next Events in collaborazione con Pop House Gallery, Piuma, Arthemisia e Trium Art Gallery, la mostra racconta storie “controcorrente”, dialogando con l’osservatore su vita, morte, ingiustizia sociale, guerre, narrate ora con spirito canzonatorio ora con maestria lirica, finanche ad un deciso tono di attacco.
Il messaggio dell’esposizione - mai banale o scontato - scuote le coscienze, indigna e commuove in uno schema artistico che ha rotto i riferimenti classici del mondo dell’arte e della sua fruizione, rifiutando di entrare a far parte di un sistema chiuso ed escludente.
Ironia della sorte, questi artisti nati ribelli sono diventati iconici, ricercati e attualmente sempre più centrali nell’interesse del pubblico e dei musei d’arte contemporanea.