Elizabeth II come icona dell'arte contemporanea
Da sempre l'iconografia dei regnanti ha dominato la scena artistica, ma nel caso di Elizabeth II la Pop-art e la Street-art hanno portato il suo volto fuori dai luoghi comuni.
Fra i tanti ruoli ricoperti da Elizabeth II nella sua lunga vita e nel suo lungo regno non manca certo quello di icona pop.
Numerosi artisti l’hanno utilizzata come soggetto per opere originali, riproduzioni, copertine e sberleffi.
Un giorno Andy Warhol dichiarò che avrebbe voluto diventare famoso come la regina d'Inghilterra.
Credendo che non ci sarebbe riuscito, si limitò a ritrarla in una serie di acrilici realizzati nel 1985 a partire da una foto di Peter Grugeon del 1977.
Scattata in occasione del Giubileo d'argento di Elisabetta, l’immagine venne utilizzata anche dai Sex Pistols per il loro dissacratorio album God Save The Queen.
Il singolo inizialmente doveva chiamarsi “No Future”, e la copertina fu creata dal grafico e anarchico Jamie Reid.
La lunga lista degli artisti “elisabettiani”: da Freud a Banksy
Le opere d’arte con Elizabeth II come soggetto sono mutate al passo con i tempi.
Da una figura fiera e idealizzata come nel celebre ritratto di Pietro Annigoni del 1954-55, si è arrivati al ritratto che scava nell’anima ad opera di Lucien Freud.
Il lavoro di Freud è un volto “di carne”, un volto dai tratti quasi maschili e segnato dal tempo che si contrappone alla vanità della corona di diamanti.
Abbiamo già citato i quattro ritratti di Warhol, che furono esposti nella mostra allestita presso il Castello di Windsor intitolata “The Queen: Portraits of a Monarch”.
Street Art: da Maupal a Banksy
La regina è stata d’ispirazione anche per molti lavori di Street-art come il murale che la rappresenta in versione Yoga dell’italiano Maupal.
L’opera è rimasta per ben quattro anni su un muro di Londra presso Great Eastern Road.
Banksy ha ovviamente raffigurato la regina in varie occasioni.
L’artista di Bristol aveva già rappresentato la regina Victoria nel 2003 in una posa saffica (in relazione alle leggi contro i gay che fece proclamare durante il suo regno).
La prima opera fu una regina Elisabetta con il volto di una scimmia sullo sfondo di un bersaglio con i colori della bandiera britannica.
Banksy nel 2004 produsse anche banconote con il volto della principessa Diana. Una copia è stata acquistata addirittura dal British Museum di Londra.
Ultimo per apparizione il ritratto che Banksy ha dedicato alla regina in occasione del Giubileo di Sua Maestà, rappresentata in versione Ziggy Stardust.
Nel 2012 Banksy organizzò una vera e propria performance in occasione del centenario della “Balfour Declaration“.
Uno strambo party collettivo per le strade di Betlemme che inaugurò un graffito con le (finte) scuse reali accanto al quale posa per la foto di rito una comparsa della Regina.
Scuse che Banksy fece ironicamente al posto della vera regina, collegandosi a quelle che i palestinesi avevano invano chiesto al governo di Londra.
Elizabeth II: una delle più grandi collezioniste d’arte al mondo
La regina era una delle più grandi collezioniste d’arte del mondo.
La sua Royal Collection vanta oltre 100.000 opere tra quadri, tendaggi, arazzi, ceramiche, libri antichi e oggetti preziosi.
Figurano artisti come Raffaello, Rubens, Rembrandt e Andy Warhol.
La regina volle di acquistare nel 2012 le quattro opere del padre della Pop-art che la ritraevano come un’icona pop.
Link di approfondimento
Marco Grilli, tutti i ritratti della regina.
I pilastri della Royal Art Collection.
Mostre e notizie interessanti
Dal 13 al 17 settembre, al BASE di Milano, cinque artisti si cimenteranno con le distopie inafferrabili del nostro futuro, proponendo un’esposizione che sarà visitabile sia dal vivo sia su app (via Linkiesta).
Il Burning Man è l’opera d’arte più rappresentativa di questo ventennio? A chiederselo Luca Beatrice (via Dagospia).
L’identità visiva di Artissima
Fedele alla propria vocazione innovativa e sperimentale la fiera torinese si interroga su un tema attuale, l’esperienza trasformativa.
È intorno a questo concetto che si sviluppa la nuova immagine coordinata di Artissima 2022, curata dallo studio Fionda, diretto da Roberto Maria Clemente.
Attraverso gli strappi tra lo spazio e il tempo, forme dinamiche, cornici e frammenti si susseguono, raccontando una dimensione ignota e in costante trasformazione e svelando portali verso nuovi universi.
“Sono abbagli, lampi visivi, geometrie mobili che ci incontrano e ci seducono, attraendoci inconsciamente verso altri mondi: passaggi verso il nostro io ignoto o portali per il palazzo di tutte le nostre possibili trasformazioni. Sono come sirene contemporanee che respingiamo alle periferie del nostro sguardo, rimuovendole, immersi come siamo in uno stream iperattivo di stimoli percettivi. All’improvviso, fermiamo la nostra marcia automatica e ci inciampiamo volontariamente dentro. Perché solo sfidandone il mistero, capiremo di quante metamorfosi siamo capaci”.
Scoprite la lista completa degli espositori su: www.artissima.art.
Chi sono
Sono Dario Ujetto e scrivo questa newsletter da fine agosto. Ho 43 anni e da sempre sono appassionato di storie.
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Scrivo storie di cibo su Eat Piemonte.
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Non ho una carriera e sono un pessimo venditore di me stesso.
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