Peggy Guggenheim e la donna che trasformò in brand il proprio nome
Mecenate, manager della cultura, collezionista, personaggio del Jet-Set. Una donna completa al servizio della sola arte.
Peggy Guggenheim è stata una delle più importanti mecenati del secolo scorso.
Nata nella elite statunitense, cresce a New York e nel 1921 si reca in Europa.
Sposa Laurence Vail (con cui avrà due figli, Sindbad e Pegeen), e grazie a lui si ritrova presto a frequentare la Parigi bohémienne e gli espatriati americani. Molte delle amicizie che stringe allora, ad esempio con Constantin Brancusi, Djuna Barnes e Marcel Duchamp, dureranno per tutta la vita.
A lei si deve uno dei più importanti ed iconici musei di arte moderna e contemporanea: il Peggy Guggenheim di Venezia, con sede al Palazzo Venier dei Leoni, custodisce capolavori unici dei più grandi artisti europei e americani che hanno segnato la storia dell’arte della seconda metà del ‘900.
Infatti, seguendo il suo motto “comperare un quadro al giorno”, Peggy getta le basi per quella che è oggi conosciuta come la Peggy Guggenheim Collection: un vastissimo contenitore di preziose opere di Magritte, Picasso, Dalì, Pollock, Kandinsky e tanti altri.
A causa della guerra, Peggy Guggenheim lasciò Parigi e si trasferì per un periodo a Marsiglia, dove entrò in contatto con l’artista surrealista Max Ernst, suo futuro secondo marito. Nell’estate del 1941, Peggy lasciò definitivamente la Francia e ritornò a New York.
La galleria d’arte di Peggy Guggenheim a New York
Nell’ottobre del 1942, Peggy e Max si stabilirono a New York e, con l’aiuto dell’architetto e designer Frederick Kiesler, inaugurarono la galleria-museo Art of This Century.
Galleria straordinaria, estremamente differente da quelle già presenti in città, con spazi espositivi innovativi. Sin da subito, l’Art of This Century diventa piattaforma di lancio per i giovani artisti dell’Espressionismo astratto americano, come Jackson Pollock, che Peggy Guggenheim promuoverà attivamente negli anni successivi.
Inizialmente le mostre della galleria-museo di New York esponevano opere dell’arte europea e quelle dei surrealisti europei in esilio, ma presto la Guggenheim si rese conto che era fondamentale sostenere l’arte contemporanea.
Il ritorno di Peggy Guggenheim in Europa: Venezia
Dopo aver gestito per anni l’Art of This Century, la mecenate aveva il desiderio di ritornare in Europa.
Nel 1948 venne invitata alla Biennale di Venezia per esporre la sua collezione.
Questa occasione divenne l’opportunità unica, per italiani ed europei, di vedere per la prima volta le opere degli artisti emergenti dell’arte americana. Queste, assieme a capolavori del cubismo, astrattismo e surrealismo, diventarono l’esposizione più completa del modernismo mai presentata fino ad allora in Italia.
Dopo la collocazione della sua collezione permanente a Venezia, nel 1969 le operevennero esposte al Guggenheim Museum di New York e nel 1976 alla Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino da Ezio Gribaudo.
Biografia dal sito della Collezione Peggy Guggenheim.
Peggy Guggenheim, vita e Venezia (via Elledecor).
Priceless Peggy Guggenheim (via Independent)
Mi sono dedicata interamente alla mia collezione. Una collezione è impegnativa. Ma è quello che desideravo e ne ho fatto il lavoro di una vita. Io non sono una collezionista. Io sono un museo.
Peggy Guggenheim in Peggy Guggenheim and Her Friends, 1970-76
Banchieri e mecenati: una mostra a Milano
A Milano, fino al 26 marzo 2023, una stimolante mostra di ampio respiro arricchisce e incanta attraverso uno straordinario e vasto viaggio nel tempo e nello spazio – nelle accoglienti sale delle Gallerie d’Italia (braccio culturale di Banca Intesa San Paolo) in Piazza Scala 6 – con più di 120 opere (in 11 sezioni) di periodi differenti e provenienti da prestigiosi musei e collezioni nazionali e internazionali pubblici e privati.
Dipinti, disegni, sculture, incisioni, bronzetti, medaglie e raffinati cammei di autori di eccellenza noti (tra i quali Verrocchio, Michelangelo, Bronzino, Caravaggio, Antoon Van Dyck, Angelika Kauffmann, Francesco Hayez) e meno conosciuti raccontano passioni, ambizioni, entusiasmi, cultura e gusto raffinato di grandi banchieri italiani, francesi, tedeschi, austriaci e americani.
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Un(Fair) a Milano dal 3 al 5 marzo
Dal 3 al 5 marzo va in scena la seconda edizione di (un)fair.
(un)fair è la fiera-non-fiera per la nuova generazione di collezionisti: un’esperienza a 360 gradi con l’arte contemporanea, il luogo in cui scoprire le gallerie e gli artisti che stanno plasmando la storia dei nostri giorni.
Un programma ampio di eventi performativi, musica, conferenze e tanto altro per scoprire nuovi modi di vivere l’arte contemporanea.
Chi sono
Sono Dario Ujetto e scrivo questa newsletter da fine agosto 2022. Ho 44 anni e da sempre sono appassionato di storie.
Sono co-founder della startup Artàporter e della società di consulenza Feelthebeat.
Scrivo storie di cibo su Eat Piemonte.
Operaio della comunicazione e del marketing, non chiedetemi mai consigli su carriera professionale o personal branding. Non ho una carriera e sono un pessimo venditore.
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