Panorama Monferrato dal 4 all'8 settembre 2024
Camagna, Vignale, Montemagno e Castagnole le location.
Panorama Monferrato
Camagna, Vignale, Montemagno e Castagnole. Una mostra diffusa a cura di Carlo Falciani : 4-8 settembre 2024.
Ispirata ai principi de La Civil conversazione, opera scritta da Stefano Guazzo e pubblicata nel 1574, la mostra si articola come un percorso a tappe in quattro paesi del Monferrato – Camagna, Vignale, Montemagno e Castagnole – da percorrere con lentezza come metafora del cammino di meditazione.
Così come il protagonista del testo di Guazzo compie un percorso di crescita e di trasformazione interiore attraverso l’incontro – con persone, opere d’arte e architetture –, così il visitatore di Panorama si muove nel Monferrato in un cammino di spiritualità favorito dall’arte.
Quattro paesi come i capitoli di un racconto, ognuno dei quali sviluppa un tema utile per portare a compimento il viaggio.
I luoghi di Panorama Monferrato
A Camagna Monferrato, il tema Lavoro e radici si concentra sul lavoro, radice di gesti e sofferenza ma anche espressione del territorio, ponendo l’attenzione sulla doppia anima, agricola e industriale, di tanti luoghi come il Monferrato, che nel tempo hanno subito trasformazioni anche violente.
A Vignale Monferrato, Ritratto e identità sviluppa il ritratto come un modo di cristallizzare, esprimere e immettere nella Storia l’identità di una persona o una comunità, rappresentandone pensieri e aspirazioni.
A Montemagno Monferrato la tematica Caducità e morte dimostra come, sin dal Rinascimento, la consapevolezza della morte abbia avuto una costante presenza nella rappresentazione dei viaggi iniziatici.
Infine, a Castagnole Monferrato, Sacralità dell’arte, anche laica, esalta la possibilità di estraniamento dal quotidiano in favore della contemplazione.
Fotografie: Fabio Grandi, Alessandro Sgarito – Archivo fotografico Alexala
GALLERIE PARTECIPANTI
A arte Invernizzi, Galerie Rolando Anselmi, Apalazzogallery, Alfonso Artiaco, Bacarelli, Galleria Alessandro Bagnai, Bottegantica, Botticelli Antichità, Galleria Canesso, CAR Gallery, Cardi Gallery, Galleria Continua, Galleria Raffaella Cortese, Thomas Dane Gallery, Monica De Cardenas, Massimo De Carlo, Dep Art Gallery, Galleria Tiziana Di Caro, Alessandra Di Castro, Galleria Umberto Di Marino, Galleria Doris Ghetta, Galleria d’Arte Frediano Farsetti, Federica Schiavo Gallery, Galleria Fumagalli, Gagosian, Galleria dello Scudo, Giacometti Old Master Paintings, Gian Marco Casini Gallery, kaufmann repetto, Laveronica Arte Contemporanea, Galleria Lia Rumma, Lunetta11, Gió Marconi, Mazzoleni, London-Torino, Francesca Minini, Galleria Massimo Minini, ML Fine Art, Maurizio Nobile Fine Art, Galleria Franco Noero, Galleria Carlo Orsi, Osart Gallery, P420, Walter Padovani, Giorgio Persano, Pinksummer, Prometeo Gallery Ida Pisani, Richard Saltoun Gallery, Secci Gallery, Simóndi, SpazioA, Studio Sales di Norberto Ruggeri, Studio Gariboldi, Studio Trisorio, T293, Tim Van Laere Gallery, Caterina Tognon Arte Contemporanea, Tornabuoni Arte, Tucci Russo Studio per l’Arte Contemporanea, Victoria Miro Venice, Galleria Carlo Virgilio & C., Vistamare, ZERO.
MUDI: il Cocoricò di Riccione diventa anche museo
Il Cocoricò di Riccione ha lanciato il MUDI Museo Discoteca: per la prima volta in Italia un club ospita un museo al suo interno.
Alla curatela del progetto, frutto del lavoro di due anni, Cocoricò ha promosso e realizzato insieme all’agenzia Unfollow l'idea di far vivere le opere artistiche in un contesto diverso dal solito e offrire al pubblico dell’iconico club un ulteriore tassello esperienziale: un museo aperto che vuole scardinare l’accezione più tradizionale legata a questo concetto e proporsi come una nuova forma di intrattenimento culturale, in dialogo con il divertimento che una discoteca può offrire, sotto i valori di unione e condivisione di cui Cocoricò, realtà all’avanguardia, si è fatto portavoce fin dalla sua nascita.
MUDI è infatti la fusione innovativa tra arte contemporanea e club culture, un viaggio multisensoriale senza precedenti attraverso una selezione curatoriale di opere d'arte contemporanea, installazioni interattive e spettacoli immersivi: una nuova prospettiva sull'arte che si sposa con l'energia e l'elettricità di un tempio della musica come il Cocoricò.
Il MUDI ospiterà artisti italiani, una scelta del curatore per valorizzare uno dei panorami più interessanti al mondo costituito dalla scena italiana. 29 opere degli artisti: Abraxass, Collettivo Cesura (Luca Santese, Marco Paolo Valli), David Pompili, Fabio Weik, Filippo Sorcinelli, Isabella Nardon, Jacopo Noera, Ka$ap Rocky, Laura Tura, Nic Paranoia, Riffblast, Rocco Trussoni, Sara Leghissa, Sara Scanderebech e Unfollow.
Alcune opere saranno disponibili per l'acquisto, e i proventi saranno reinvestiti per commissionarne nuove, garantendo un rinnovo continuo dell'offerta artistica.
Gli artisti:
Filippo Sorcinelli, artista, musicista, profumiere e stilista, scatenerà i sensi con una performance sensoriale inaspettata. Ad accompagnarlo il collettivo Salò direttamente dall’underground capitolino: un orizzonte sonoro tra psichedelia, noise, avant rock e un gusto spiccato per la performance.
La Furia Film e Sunset Produzioni riportano a casa "Cocoricò Tapes" nel t-room, il documentario di Francesco Tavella che racconta la storia vibrante del locale ai tempi di Loris Riccardi. Documentario prodotto con il supporto della Regione Emilia- Romagna e attraverso Emilia-Romagna Film Commission.
A rendere il corridoio verso la Piramide un'esplosione di creatività sarà Sara Leghissa con la sua live poster art .
Il Collettivo Colore che già anima le serate del Cocco, da un'idea di Alessandro Arcangioloni (Sky) e Mike Pagliarulo, trasformerà una stanza segreta in uno spaccato di vita del locale. Il gran finale "Bring it to the Runway" si terrà nella Piramide con una performance che esprime l’energia e il talento della scena ballroom italiana.
Sotto la guida di La B. Fujiko artistic e movement director, vedremo alternarsi spettacolari sfide di voguing, runway e lip-sync in una celebrazione della libertà di espressione ed autodeterminazione.
Ideazione e supporto
Il progetto nasce dall’agenzia Unfollow Advertising e dall’idea del suo direttore creativo Mike Pagliarulo che ha gestito la curatela. La direzione artistica è a cura di Alessandro Leoni (Unfollow Advertising) ed è stata resa possibile con il supporto di tutto lo staff del Cocoricò.
Dal 1989 il club della riviera romagnola prosegue il suo percorso di ricerca e sperimentazione, senza dimenticare e onorare l’importante passato della cultura clubbing.
Un luogo dove cultura, musica, rispetto, amore, unione, hanno sempre trovato e troveranno spazio ed espressione, simbolo della musica elettronica mondiale.
Il nuovo Cocoricò, interamente rinnovato sia negli spazi interni che esterni, richiama il suo luminoso passato nella sua iconografica estetica e nelle scelte intraprese dalla direzione artistica.
Un club promotore di una scena sempre più in fermento e importante nella storia musicale e della cultura pop italiana, in grado di aggregare gli appassionati e gli artisti più prestigiosi e interessanti del panorama attraverso i valori che da sempre l'hanno contraddistinto.
La missione è quella di trasformare il Cocoricò in un luogo che diventi il riferimento in Italia della scena elettronica e della cultura clubbing, mantenendo un equilibrio tra passato, presente e futuro.
Chi sono
Sono Dario Ujetto e scrivo questa newsletter da fine agosto 2022. Ho 45 anni e da sempre sono appassionato di storie.
Sono co-founder della startup Artàporter e della società di consulenza Feelthebeat. Scrivo storie di cibo su Eat Piemonte.
Operaio della comunicazione e del marketing, non chiedetemi mai consigli su carriera professionale o personal branding. Non ho una carriera e sono un pessimo venditore.
Mi trovate anche su Linkedin.