Anche la musica va fuori dai luoghi comuni: due startup per talenti
Due startup portano la musica al centro della scena ma fuori dai luoghi comuni.
Palchi ready-to-use e sale prova in capannoni industriali ri-generati: ecco come due startup stanno creando community di musicisti dal vivo.
Parliano di Open Stage e WeSound. Due startup italiane che fanno uscire la musica fuori dai luoghi comuni.
Cosa fa Open Stage?
Grazie alla tecnologia di cui dispone, consente di allestire facilmente un palcoscenico pronto per chiunque voglia esibirsi, ideale per eventi all’aperto.
Promette di rivoluzionare l’intrattenimento urbano mettendo a disposizione di tutti, con un semplice click, un vero e proprio palcoscenico pronto all’uso per esibirsi in piena sicurezza in un luogo pubblico.
Dallo smartphone, i fruitori del palco potranno prenotare le loro esibizioni (nei giorni e orari stabiliti) oppure consultare il programma degli eventi.
Chi vorrà esibirsi dovrà quindi prenotarsi con l’app, e poi, al momento dell’esecuzione, portare con sé il proprio strumento musicale o il computer e collegarlo al mixer professionale contenuto nella base del palco.
Dopo l’avvio del progetto nel 2020, nel 2022 ATM Milano ha puntato sulla startup, con le stazioni metro che sono diventate aree concerti.
La musica colonna sonora dei passaggi tra un treno e l'altro.
Con partenza il 17 maggio 2022, il progetto di Atm e Open Stage denominato Sound Underground, ha l'obiettivo di offrire spazi per dare la possibilità di suonare gratuitamente e far vivere i corridoi del metrò meneghino come luogo d'incontro e intrattenimento oltre che di passaggio.
Ugo Vivone: "Integriamo concetti smart city e esigenze mondo musicale"
"L'idea nasce dall'osservazione dell'intrattenimento urbano a Milano - racconta a Affari Italiani Milano, Ugo Vivone, fondatore della start-up - ci sono molte situazioni che coinvolgono artisti di strada in San Babila, in Duomo o ai Navigli”.
Cosa fa WeSound?
Sul suolo italiano sono stimati circa 1 milione di musicisti.
Dal 2017 il mercato musicale italiano è in forte crescita, trainato dal ritorno all’ascolto di musica italiana soprattutto da parte dei più giovani.
Circa 300.000 sono i musicisti in Italia che utilizzano le sale prove per svolgere le proprie esercitazioni.
WeSound crea centri musicali riqualificando capannoni industriali in vere e proprie community di musicisti: realizzano box insonorizzati da affittare agli artisti che necessitano di uno spazio per la propria passione, come ad esempio band, insegnanti di batteria, produttori musicali.
WeSound è la prima azienda in Italia a lanciare una catena di centri musicali di sale prove private.
Si tratta di stanze insonorizzate locate ad uso esclusivo dei musicisti tramite regolare contratto di affitto.
All’inizio della locazione sono vuote e prive di strumentazione, sono poi i musicisti stessi a portarvi il proprio arredo e la propria strumentazione.
Ad oggi i centri musicali sono due, a Livorno e Torino (appena inaugurato). 84 le sale realizzate.
Fondatori di WeSound sono Simone Cavalli e Pietro Martani.
Open Stage al Lingotto di Torino
Prosegue Open Stage con i suoi appuntamenti musicali presso la corte del Gus-To, la rinnovata foodcourt del centro commerciale Lingotto.
Per tutta l’estate, il martedì e il mercoledì alle 19:00, l’aperitivo e la cena saranno infatti animati dai live show d’eccellenza con cantanti e cantautori del territorio e non solo.
Prossimo appuntamento, martedì 27 giugno con le sonorità folks dei The Spell of Ducks, giovane band di Torino composta da 6 elementi.
Influenzati da differenti sonorità internazionali, presenteranno anche “Un altro colore”, il loro ultimo singolo prodotto da Francesco Priolo, che segna un nuovo capitolo nel percorso musicale del grupo.
Mercoledì 28 giugno, sempre alle 19:00, sarà la volta di Simone Maritano, giovane cantautore torinese.
Open Stage è arrivato a Torino grazie al Centro Commerciale Lingotto e al suo costante orientamento all’innovazione.
Il centro è infatti un punto di riferimento in città che diventa sempre di più luogo di cultura, scambio e connessione.
Tra i giovani artisti che si esibiranno nel mese di luglio si segnalano: Dips!; Leandro/Sem; Margot; Marilì Mbolo Sound; Leyla el Abiri, Narratore Urbano, Samul e Villa.
Dalla metropolitana di Milano ai centri commerciali gestiti da Sonae Sierra a Reggio Emilia e Biella, dai lungolago di Lecco e Iseo alle piazze di periferia dell’hinterland di Bologna, sono tante le città italiane in cui il progetto si sta diffondendo creando una vera community di artisti.
Obiettivo del progetto è favorire occasioni di esibizione ed emersione per i giovani artisti in maniera pratica e tangibile.
Grazie alla connessione di Open Stage con il mondo della musica professionale, per chi si esibisce c’è la possibilità è quella di mettersi alla prova con il pubblico, entrare in una community che favorisce la possibilità di collaborazione e scambio culturale in diverse città, partecipare a giornate di scouting con case discografiche, produttori musicali e altri addetti ai lavori, ricevere occasioni professionali per festival ed eventi speciali.
La call per gli artisti continua, basta registrarsi sull’App Open Stage creando il proprio profilo e scoprire tutti i giorni della settimana e gli orari in cui è possibile prenotare il proprio slot e disporre di un palco pronto all’uso nel cuore del Lingotto.
Link utili
La mappa degli Open Stage (ultima acquisizione Centro Commerciale Lingotto);
Il sito di WeSound.
Ceramiche Lenci e la Torino del ‘900
Il percorso, suddiviso in dieci aree tematiche, presenta 132 opere donate da Giuseppe e Gabriella Ferrero e realizzate da 17 artisti, tra cui Mario Sturani, Giovanni Grande, Gigi Chessa, Sandro Vacchetti, Giuseppe Porcheddu, Elena König Scavini.
Il nuovo allestimento è in dialogo con una selezione di opere provenienti dalla raccolta di arte moderna della Galleria Sabauda, con lavori di pittori e scultori attivi a Torino tra le due guerre.
Dal 23 giugno 2023, i Musei Reali si arricchiscono di una nuova sezione permanente, dedicata alle ceramiche della manifattura torinese Lenci e alla cultura figurativa di Torino tra le due guerre.
Questa nuova pagina nella storia dei Musei Reali è resa possibile dalla generosa donazione dei signori Giuseppe e Gabriella Ferrero che, con le figlie Silvia e Paola, hanno voluto incrementare il patrimonio culturale pubblico della città con 132 opere ideate da diciassette artisti attivi per la manifattura Lenci, nella sua fase più creativa, tra il 1928 e il 1936.
La manifattura Lenci appartiene alla cultura della Torino tra le due guerre e a quel decennio cruciale in cui lo sviluppo della fabbrica fordista si confronta con la città della merceologia di lusso, della moda e dell’arredamento d’avanguardia, in una fase di grande vitalità e di tensione civile, con radicali mutamenti urbanistici e il sorgere di nuove vocazioni, dall’editoria, al cinema, alla moda, alle telecomunicazioni.
Chi sono
Sono Dario Ujetto e scrivo questa newsletter da fine agosto. Ho 44 anni e da sempre sono appassionato di storie.
Sono co-founder della startup Artàporter e della società di consulenza Feelthebeat.
Scrivo storie di cibo su Eat Piemonte.
Operaio della comunicazione e del marketing, non chiedetemi mai consigli su carriera professionale o personal branding.
Non ho una carriera e sono un pessimo venditore di me stesso.
Mi trovate anche su Linkedin.