Attrice, cantante, modella, musa di Serge Gainsbourg, in un certo senso anche designer (è lei l’ideatrice della borsa più preziosa di tutti i tempi: la Birkin di Hèrmes), scrittrice e madre di alcune donne incredibili quanto lei, talenti nella musica, nel cinema, nella fotografia: Lou Doillon, Charlotte Gainsbourg e Kate Barry.
Jane Birkin nasce a Londra nel 1946. Segue le orme della madre, attrice, e comincia a recitare alla Kensington Academy.
Nel 1964 debutta, ancora teenager, in una piece tratta da “Carving a statue” di Graham Greene.
Un anno dopo le offrono una parte in un musical prodotto da John Barry (lo stesso di “James Bond”); lei accetta, e poi lo sposa.
Segue il suo primo film, “The knack… and how to get it”, nel 1965, e subito dopo una particina in “Blow-up”, in cui Jane appare nuda, suscita polemiche e raggiunge una certa notorietà.
Il suo matrimonio con Barry finisce presto, e durante un viaggio in Francia l’attrice conosce il famoso cantante Serge Gainsbourg.
La relazione tra Serge Gainsbourg e Jane Birkin ha attirato l’attenzione, emozionato, scandalizzato e incuriosito una generazione intera.
Nel momento stesso in cui il cantautore francese e l’attrice inglese si conobbero sul set di un film, alla fine degli Anni Sessanta, e fu subito amore.
E non solo: nei 12 anni passati insieme, culminati nel controverso duetto per la canzone Je t’aime… moi non plus (osteggiata persino dal Vaticano) la coppia manifestò apertamente una totale sintonia fisica e artistica.
Jane Birkin, peraltro, è diventata un’icona anche in un altro senso: a lei, infatti, è dedicata una delle borse più famose di Hermès.
Nel 1981 l’attrice e cantante si trovò seduta per caso in aereo accanto al CEO del brand francese, Jean-Louis Dumas.
Meno di due giorni prima del suo volo, il marito dell’epoca della Birkin, Jacques Doillon (arrivato dopo Serge), aveva distrutto di proposito la sua borsa, così, durante il volo, tutto il suo contenuto si era rovesciato.
Jean-Louis Dumas disse a Jane che le sarebbe stata utile una borsa con le tasche, e lei rispose che, quando Hermès ne avesse prodotta una, lei l’avrebbe acquistata.
Link interessanti
https://www.rollingstone.it/musica/interviste-musica/jane-birkin-unicona-fra-amore-e-morte/547221/
https://www.rockol.it/artista/jane-birkin
https://www.robadadonne.it/galleria/serge-gainsbourg-e-jane-birkin-storia-e-immagini-della-coppia-piu-scandalosa/
https://beauty.vogue.it/beauty-stories/personaggi/2015/12/14/jane-birkin-69-anni-di-uneterna-bad-girl/?refresh_ce=
Artisti contro Shein
SHEIN, il colosso dell'ultra fast-fashion, si trova al centro di una causa legale che potrebbe finalmente renderla responsabile delle sue violazioni di fronte ad un tribunale.
Secondo Highsnobiety una denuncia presentata in California punta a contrastare duramente il gigante della moda veloce: «affrontando SHEIN nello stesso modo in cui il governo degli Stati Uniti una tempo ha combattuto la mafia».
L'11 luglio, gli avvocati Jeffrey S. Gluck, David Alden Erikson e Antoinette Waller hanno presentato un esposto contro SHEIN a nome degli artisti Krista Perry, Larissa Martinez e Jay Baron, con l'obiettivo di punire il rivenditore attraverso il RICO act, una legge istituita nel 1970 per contrastare le organizzazioni criminali.
Gli artisti e il loro team legale si sono uniti ai mille creativi che in passato hanno accusano SHEIN di vendere intenzionalmente imitazioni delle loro opere intellettuali.
Cos'è il RICO act?
Il RICO act americano, che sta per Racketeer Influenced and Corrupt Organizations, è stato utilizzato per la prima volta per combattere la banda dei motociclisti Hell's Angels negli anni '70 e successivamente ha preso di mira criminali come la famiglia Genovese di New York.
Attualmente i pubblici ministeri ricorrono al RICO act per intentare cause contro gruppi fondati da rapper famosi, come Young Thug.
Una legge pensata per presentare accuse contro collettivi sfuggenti che non possono essere presi di mira individualmente, come SHEIN.
Il colosso cinese ha difatti abilmente frammentato l'azienda in una moltitudine di società di comodo semi-correlate, conglomerati affiliati e gruppi internazionali, tramite una "struttura aziendale labirintica come una scatola cinese" volta, tra le altre cose, a ridurre il peso fiscale.
Nonostante le numerose accuse mosse contro di essa, SHEIN è riuscita a mantenere la sua impunità grazie alla mancanza di informazioni sul suo fondatore, Chris Xu, e una struttura aziendale altamente sfaccettata.
La sua valutazione di oltre 100 miliardi di dollari nel 2022 testimonia il suo successo finanziario nonostante le controversie che l'hanno circondata.
Chi sono
Sono Dario Ujetto e scrivo questa newsletter da fine agosto 2022.
Ho 44 anni e da sempre sono appassionato di storie.
Sono co-founder della startup Artàporter e della società di consulenza Feelthebeat.
Scrivo storie di cibo su Eat Piemonte.
Operaio della comunicazione e del marketing, non chiedetemi mai consigli su carriera professionale o personal branding.
Non ho una carriera e sono un pessimo venditore di me stesso.
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