Jago, il "social" artista che ha costruito un brand partendo dalla scultura
Grande comunicatore di sè stesso cavalca i social e i media con maestria.
JAGO sta per Jacopo Cardillo, scultore ciociaro ma di casa a Napoli.
È conosciuto in tutto il mondo come “The Social Artist” per le sue grandi capacità comunicative e il grande successo che ha sui social.
Unisce il talento artistico all’utilizzo dei mezzi di comunicazione contemporanei, arrivando direttamente al suo pubblico.
Le dirette streaming, le foto e i video raccontano il processo produttivo di ogni singola opera, e, grazie a questo percorso condiviso lo scultore rende tutti partecipi della genesi di ogni suo lavoro.
All’età di 24 anni, JAGO fu selezionato per partecipare alla Biennale di Venezia, esponendo il busto in marmo di Papa Benedetto XVI (2009).
Questa scultura è stata poi rielaborata nel 2016, prendendo il nome di “Habemus Hominem” e divenendo una delle sue opere più significative.
“Habemus Hominem” raffigura la spoliazione del Papa emerito, Benedetto XVI, da suoi paramenti ed è stata esposta a Roma, nel 2018, presso il Museo Carlo Bilotti di Villa Borghese, con un numero record di visitatori (più di 3.500 durante la sola inaugurazione).
Dal 2016 ha vissuto e lavorato in Italia, Cina e America. È stato docente al New York Academy of Art, dove ha tenuto una masterclass e diverse lezioni nel 2018.
Dopo un’esposizione all’Armory Show di Manhattan, JAGO si trasferisce a New York e inizia la realizzazione del “Figlio Velato”, opera ispirata al Cristo Velato del Sanmartino ed esposta permanentemente all’interno della Cappella dei Bianchi nella Cappella di San Severo fuori le mura.
Nel 2019 JAGO è stato il primo artista ad aver inviato una scultura in marmo sulla Stazione Spaziale Internazionale.
L’opera è intitolata “The First Baby” e raffigura il feto di un bambino.
Da maggio 2020 JAGO risiede a Napoli.
Lavora nel suo studio presso la Chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi (ora anche Museo) e dove ha realizzato l’installazione “Look Down” in Piazza del Plebiscito.
Qui ha creato l’opera “Pietà” che è stata esposta nella Basilica di Santa Maria in Montesanto in Piazza del Popolo a Roma; riprendendo un soggetto interpretato innumerevoli volte nel corso della storia dell’arte e di cui la Pietà di Michelangelo è il punto più alto.
Napoli: Jago Museum alla Sanità
Folla a Napoli alla inaugurazione dello Jago Museum alla Sanità, nella chiesa di Sant'Aspreno ai Crociferi che riapre dopo anni.
La chiesa da oggi diventa un nuovo luogo da visitare per i turisti ma anche per i napoletani appassionati d'arte che stanno ora conoscendo la Pietà di Jago che è stata realizzata dall'artista nell'ultimo anno.
La scultura in marmo a grandezza naturale che rappresenta una rielaborazione in chiave moderna di un momento di raccoglimento e di dolore, ha colpito ieri i 5000 visitatori che all'apertura del Museo.
Una lunga coda in attesa si è formata nelle strade del rione Sanità all'ingresso del Museo raggiungendo sia il Borgo dei Vergini che via Foria.
E' iniziata quindi bene l'avventura dell'artista con i giovani del Rione Sanità che insieme nel nuovo museo hanno portato anche il gruppo scultoreo inedito, raffigurante Aiace e Cassandra.
All'inaugurazione hanno partecipato a sorpresa i Negramaro con un performance.
Il nuovo polo museale si pone oggi come protagonista di due progetti che stanno contribuendo a dare forma ai sogni dei giovani del Rione Sanità: il progetto "Luce al Rione Sanità" e il progetto "Tornaccantà".
L'investimento fatto, con l'apertura della Chiesa di Sant'Aspreno ai Crociferi e del nuovo museo, è ancora una volta sul capitale umano, definito la vera ricchezza di ogni territorio.
Un modo per riqualificare beni artistici in stato di abbandono e formare, contemporaneamente, giovani del territorio affinché possano trovare nuove opportunità occupazionali legate al mondo dell'arte e del turismo diventando manager dello spazio, generando futuro per la comunità e per se stessi.
Link interessanti
L’opera “abbandonata” da un milione di euro (via InItalia Magazine).
Sito ufficiale di Jago.
Museo Jago (via Artribune).
Inaugurazione Museo Napoli (via TgR Campania).
Strategia di marketing (di Eleonora Rebiscini).
Artàporter scende in campo per l'alluvione in Emilia Romagna
Artàporter lancia l'iniziativa solidale "L'arte Fa Bene", da un’idea di Ema Grazioli (@ema.g_art), che ha organizzato un'asta di solidarietà per l'emergenza alluvione in Emilia Romagna.
Come funziona?
👉Ciascuna opera sarà messo in vendita al prezzo minimo di partenza indicato nella descrizione di ogni opera, nella speranza e nella convinzione che la generosità di chi parteciperà all'iniziativa contribuisca a raggiungere il miglior risultato possibile.
La vendita avverrà compilando il modulo al link di seguito:
https://sites.google.com/view/asta-alluvione-emilia-romagna/home
👉 Per acquistare compila il modulo che trovi di seguito o scrivi ema.grazioli81@gmail.com o brignanoinarte@gmail.com inserendo i tuoi dati con
- titolo dell'opera scelta
- offerta in euro
(esempio: "ACCANTO" €260)
👉La partecipazione è esclusivamente ammessa da parte di account nominativamente identificabili
👉Contestualmente alla conferma della disponibilità (da parte nostra) del singolo pezzo, chi acquista dovrà scrivere un'email all'indirizzo:
ema.grazioli81@gmail.com
contenente i propri dati identificativi completi (nome, cognome, indirizzo, n° telefonico, mail di riferimento).
🔊Potrai ricevere la tua opera acquistata solo inviandoci la ricevuta di pagamento con il CRO.
Se sei un artista puoi contattarci per donare una tua opera 👉 ema.grazioli81@gmail.com brignanoinarte@gmail.com
Grazie per il contributo che potrai darci e per la condivisione di questo messaggio di supporto e solidarietà.
BUONA ASTA da Artàporter!
Link qui.
La scomparsa di Franz Paludetto
Si definiva “uno strano personaggio ai margini dell’arte”.
Stiamo parlando del gallerista Franz Paludetto, spentosi a 84 anni nel suo Castello di Rivara, la sua pietra miliare, col suo centro d’arte “inventato” insieme all’amico Aldo Mondino.
Dopo Tucci Russo, scompare così, nel giro di poco tempo, un altro pezzo della Torino dell’arte di un’epoca irripetibile.
Continua a leggere su Artribune.
Chi sono
Sono Dario Ujetto e scrivo questa newsletter da fine agosto. Ho 43 anni e da sempre sono appassionato di storie.
Sono co-founder della startup Artàporter e della società di consulenza Feelthebeat.
Scrivo storie di cibo su Eat Piemonte.
Operaio della comunicazione e del marketing, non chiedetemi mai consigli su carriera professionale o personal branding.
Non ho una carriera e sono un pessimo venditore di me stesso.
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