La storia di Fernanda Wittgens, critica d'arte e "salvatrice" di Brera
Ora la sua vita sarà anche una fiction Rai.
La storia di Fernanda Wittgens è la storia di una manager dell’arte che in un momento di grave pericolo per le opere d’arte di Brera (la Seconda Guerra Mondiale) non si tirò indietro e non si risparmiò per trarre in salvo un pezzo di patrimonio italiano.
La priorità era mettere in sicurezza il patrimonio artistico milanese e lombardo, e la piccola task force di Brera non si fece trovare impreparata: i capolavori vennero imballati, nascosti nei sotterranei della banca Cariplo e in altre località ritenute sicure.
Ma dopo il bombardamento della notte tra il 14 e il 15 febbraio 1943 fu necessario fare nuovi trasferimenti.
Tra grandi difficoltà, Fernanda Wittgens accompagnò le opere sui camion, rimanendo sempre a fianco dei guidatori.
Quadri come lo Sposalizio della Vergine di Raffaello e altri capolavori della Pinacoteca vennero trasferiti in alcune ville della provincia di Perugia e di Orvieto.
“Dopo qualche settimana - scrive Giovanna Ginex nel libro Sono Fernanda Wittgens (Skira) - è ancora Wittgens a riprendere in carico le preziose casse per ricoverarle in un ultimo rifugio considerato più sicuro: il palazzo dei principi di Carpegna, una vera e propria fortezza del XVII secolo nel capoluogo del Montefeltro”.
Ma l'emergenza non era ancora finita: tra il 7 e l'8 agosto 1943, bombe britanniche colpirono molti obiettivi eccellenti di Milano, distruggendo anche ventisei sale di Brera.
Dopo l'armistizio, nella totale assenza di un potere centrale, toccò ancora alla Wittgens il compito di salvare dalle razzie tedesche le opere dei musei milanesi.
La fiction Rai su Fernanda Wittgens (via Artribune).
La vera storia di Fernanda Wittgens: la donna che salvò Brera (via Focus).
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