Edie Sedgwick e il lato oscuro della Factory
Esplorare l'universo di Andy Warhol significa incontrare grandi intuizioni ma anche pagine nere, come la morte della Sedgwick.
Il bel libro di Nadia Busato, Factory Girl (edito da SEM, 277 pag.), riporta all’attenzione degli appassionati dell’universo warholiano il lato oscuro del luogo simbolo della creatività artistica americana e del suo assoluto padre e padrone.
Per tutti gli anni Sessanta, prima dell’attentato di Valerie Solanas del 3 giugno 1968, l’artista simbolo della POP art veniva accompagnato in eventi dalle protagoniste dei suoi film e da altre “warholettes”.
Le donne non erano scelte per scopi sessuali personali (Warhol era praticamente asessuato e le sue storie d’amore sono sempre state maschili) ma per attirare la morbosità dei media, le copertine e l’attenzione del pubblico.
Ogni anno la Superstar preferita diventata una celebrità, salvo essere ripudiata l’anno successivo.
Edie Sedgwick entra alla Factory alla fine del 1964, e nel 1965 è la star assoluta della filmografia warholiana.
Vogue la incorona come ITGirl e conia per lei il termine “youthquaker”.
Instabile e tossicodipendente, Warhol spinge al massimo la sua figura per rendere film come Poor Little Rich Girl dei successi di pubblico.
In quei mesi e in quella stagione mondana, l’artista e la modella appaiono come gemelli siamesi.
Ma l’arte di Warhol aveva bisogno di un moto di novità perpetua e nulla e nessuno potevano oscurare la sua aurea.
Il rapporto si inclina anche in seguito all’infatuazione che la Sedgwick visse per un giovane Bob Dylan.
L’allontanamento dall’entourage warholiano aumentano le sue crisi, e la modella viene ospedalizzata diverse volte.
Nel 1971, a 28 anni, si suicida.
Parleremo diffusamente di Factory e Pop Art in questa newsletter, perchè le intuizioni di Andy Warhol hanno realmente portato l’arte contemporanea fuori dai luoghi comuni ed allargato a dismisura la propria influenza nell’immaginario contemporaneo.
Ma la storia di Edie Sedgwick testimonia anche che questo luogo di creatività, creativi, artisti ed irregolari non era esente da maschilismo, patriarcato e sfruttamento.
La riproduzione e la standardizzazione, i due pilastri del successo commerciale di Warhol, presupponevano la continua creazione di nuovi volti celebri, icone, personaggi usa e getta.
Un meccanismo distruttivo per esseri umani già al limite come Sedgwick.
Si può dire, un film tragico vivente, un’opera d’arte vivente e decadente.
Edie, American Girl
Per tutta la vita il fantasma di Edie Sedgwick tormentò Andy Warhol. Il suo incubo peggiore si materializzò con l’uscita di Edie, American Girl di Jean Stein.
Il film Factory Girl (2006)
Link interessanti per approfondire
La storia di Edie Sedgwick raccontata da ELLE.
IODonna sul libro della Busato.
Articolo approfondito con foto e biografia completa.
Sienna Miller interpreta Edie Sedgwick nel 2006.
Edie, American Girl di Jean Stein e George Plimpton.
Robert Pattinson è anche curatore d’arte
Dismessi i panni stretti del vampiro idolo delle furono teen, Robert Pattinson si è rivelato un attore preparato, talentuoso e sofisticato.
“Gotham ha un nuovo curatore in città” ha scritto la casa d'aste di New York Sotheby's per comunicare che Robert Pattinson diventerà niente meno che curatore d'arte.
Il suo gusto e la sua sensibilità l'hanno portato a selezionare sei opere che saranno battute all'asta 30 settembre. Prima, dal 23 al 29 settembre, saranno invece esposte in mostra.
Robert Pattinson è solo l'ultima delle celebrità che Sotheby's ha selezionato per la serie speciale Contemporary Curated, inauguarata nel 2013.
Prima di lui si erano succeduti altri grandi nomi come la stilista Margherita Missoni, Oprah Winfrey, l'attrice Cynthia Erivo, la cantante Ellie Goulding, lo stilista Kim Jones, il rapper Swizz Beatz e il DJ Steve Aoki.
I sei artisti scelti da Pattinson
Dai dipinti alle sculture, passando dai collage, l'occhio di Pattinson ha già selezionato il lotto di sei opere d'arte contemporanea realizzate - dal Secondo Dopoguerra e oggi - da artisti di altissimo livello: da nomi affermati come Willem de Kooning e Richard Serra, ad artisti emergenti come Genieve Figgis e Lynette Yiadom-Boakye, passando infine per le creazioni di Julie Mehretu e Thomas Houseago.
Illusione collettiva a Torino
Illusione collettiva è la terza esposizione collettiva di arte urbana, ideata dagli artisti torinesi GEC e BR1, dopo Stradafacendo (2010) e Public Arena (2013).
Verrà allestita nella galleria studio dei due artisti, uno spazio underground nel pieno centro di Torino, a pochi passi da Piazza Castello.
Il progetto nasce dall'esigenza di raccontare al pubblico la continua evoluzione dell’arte urbana, le ricerche in corso e le modalità con cui questo movimento prende forma.
Le opere esposte sono il risultato di una sperimentazione in bilico tra performance, fotografia artistica, estetica relazionale, Net Art, nel quale l’attuale sistema socio-politico diventa il soggetto di un’indagine artistica e visiva che svela gli equilibri precari della nostra epoca.
Illusione Collettiva presenta nove artisti differenti tra loro, ma legati dalla stessa attitudine di operare nella città come spazio fisico di intervento, dove prendono forma pratiche urbane spontanee e autodeterminate, spesso non autorizzate e talvolta illegali.
Lo spazio pubblico è sicuramente il luogo in cui celebrare la propria socialità, ma anche uno spazio in cui si da’ voce alle tensioni sociali, un' arena di protesta e di resistenza al controllo da parte del potere.
Illusione collettiva coinvolge sette artisti del nord, centro e sud Italia (BR1, Gec, Elfo, Rub Kandy, Giacomo Spazio, Andrea Nolè, Dott. Porka's), un artista francese, OX, tra i maggiori esponenti dell’intervento urbano, famoso per i suoi poster incollati sui cartelloni pubblicitari, e il duo ICY AND SOT, iraniani emigrati a New York.
Vi aspettiamo Sabato 24 e domenica 25 settembre dalle ore 10 alle ore 20 in Via Po 25 a Torino.
ICY AND SOT – Iran/USA - www.instagram.com/icyandsot
OX – Parigi - www.instagram.com/oxpostertime
ELFO – Brescia - www.instagram.com/elfo.hhaahha
BR1 – Torino - www.instagram.com/br1_br1
GEC – Torino - www.gec-art.com
RUB KANDY – Roma - www.instagram.com/rubkandy
ANDREA NOLE' – Potenza - www.andreanole.com
DOTT. PORKA'S – Bari - www.instagram.com/dott.porka
GIACOMO SPAZIO – Milano - www.instagram.com/giacomospazio
Chi sono
Sono Dario Ujetto e scrivo questa newsletter da fine agosto. Ho 43 anni e da sempre sono appassionato di storie.
Sono co-founder della startup Artàporter e della società di consulenza Feelthebeat.
Scrivo storie di cibo su Eat Piemonte.
Operaio della comunicazione e del marketing, non chiedetemi mai consigli su carriera professionale o personal branding.
Non ho una carriera e sono un pessimo venditore di me stesso.
Mi trovate anche su Linkedin.