DIFFUSISSIMA: l'arte accessibile invade Torino
Far vivere l'arte dentro luoghi non comuni, liberare gli artisti dal "giogo" dell'esporre dentro luoghi predefiniti. Il primo fuorisalone torinese DIFFUSISSIMA prende vita dalla filosofia Artàporter.
E’ partito DIFFUSISSIMA, il primo fuorisalone della Torino Art Week che porta l'arte contemporanea negli spazi cittadini attraverso mostre, vernissage, incontri e workshop con lo slogan ''Ripensare i luoghi comuni dell'arte”.
Il progetto, a cura di Artàporter, dal 24 ottobre al 6 novembre vede un calendario di 16 eventi, 60 locali coinvolti per oltre 100 artisti e 2.000 opere sparse in città.
Alla presentazione a Palazzo Biraghi dell'evento - realizzato grazie al supporto di Banco Azzoaglio e con il patrocinio di Città di Torino, Camera di Commercio, Torino Social Impact - ha partecipato Alvin, presentatore tv e radiofonico, brand ambassador di DIFFUSISSIMA, che ha portato anche i suoi progetti artistici.
Una mappa cartacea (scaricabile digitalmente qui) permetterà di orientarsi, anche attraverso un qrcode, tra i numerosi host e tra gli eventi e vernissage proposti da DIFFUSISSIMA.
Tra i luoghi interessati il Mercato Centrale, Porto Urbano, Otium Pea Club al Lingotto, Pos.To e Wellness Creative a Pozzo Strada, l'Innovative Square Center a Mirafiori e Open Baladin in piazzale Valdo Fusi e Off Topic.
Sarà inoltre possibile acquistare un'opera d'arte con il proprio smartphone, sia che si trovi sulla parete di un club, in uno studio professionale o in mostra.
"Lontano dall'essere una nuova fiera d'arte contemporanea, Diffusissima vuole essere un progetto che porta le opere e gli artisti emergenti al di fuori degli spazi canonici, per incontrare le persone e creare nuovi percorsi turistici inclusivi per attrarre soprattutto un pubblico giovane" sottolinea l'ideatore Massimo Gioscia, CEO di Artàporter.
Uffizi e Gaultier ai ferri corti. Moda e Arte fra ispirazione e commercializzazione
“Uso non autorizzato della Venere di Botticelli”, questo il motivo per cui le Gallerie degli Uffizi di Firenze fanno causa alla maison dello stilista francese Jean Paul Gaultier.
“La nota casa di moda”, dicono dall’istituzione fiorentina, “ha infatti utilizzato l’immagine dell’immortale capolavoro custodito nel museo vasariano per realizzare alcuni capi di abbigliamento, pubblicizzandoli anche sui propri social e sul proprio sito: lo ha fatto però senza chiederne il permesso, concordarne le modalità dell’uso e pagare il canone, così come è invece espressamente previsto dalla legge“.
Secondo il Codice dei Beni Culturali, spiega la comunicazione ufficiale del museo, l’uso di immagini della proprietà pubblica italiana è obbligatoriamente assoggettato a specifica autorizzazione e al pagamento del relativo canone.
Vedremo come andrà a finire.
Ma il rapporto fra mondo della Moda e Arte è sempre vivo ed attuale.
La pubblicità della Forma, in mostra a Milano, testimonia per esempio le incursioni. di Andy Warhol nel mondo è solo un pretesto per ripercorrerle.
Che sia l’artista o la persona, le incursioni di Andy Warhol nella moda ne raccontano il vissuto oltre l’esistenza.
Link alla mostra di Milano. Articolo di Vogue su Warhol e la Moda.
Valentino Garavani e Andy Warhol a Parigi nel 1976. Bertrand Rindoff Petroff/Getty Images
Chi sono
Sono Dario Ujetto e scrivo questa newsletter da fine agosto. Ho 43 anni e da sempre sono appassionato di storie.
Sono co-founder della startup Artàporter e della società di consulenza Feelthebeat.
Scrivo storie di cibo su Eat Piemonte.
Operaio della comunicazione e del marketing, non chiedetemi mai consigli su carriera professionale o personal branding.
Non ho una carriera e sono un pessimo venditore di me stesso.
Mi trovate anche su Linkedin.