Arte e oppiodi: la saga nera dei Sackler
La famiglia Sackler,al centro di uno dei più grandi scandali sanitari americani, era fra i principali mecenati di primarie istituzioni culturali come il Met, la Tate o il Louvre.
Il nome dei Sackler, l’oggetto dello scandalo per tante istituzioni museali globali.
Partiamo dalla cronaca per capire perchè questa ricca famiglia americana è stata messa all’indice dal mondo artistico e culturale mondiale.
Purdue Pharma, l’azienda di proprietà dei Sackler, è una delle principali responsabili della cosiddetta “epidemia degli oppioidi”; una delle più gravi piaghe sociali ad aver colpito gli Stati Uniti negli ultimi trent’anni.
Un fenomeno poco raccontato in Italia e in Europa, ma che è stato centrale nel dibattito pubblico americano degli ultimi anni.
La vicenda è al centro della serie TV pluripremiata ai Grammy Award, ovvero Dopesick (in Italia visibile su Disney+).
A dicembre 2021, Richard Serra, Kara Walker, Ai weiwei, Maurizio Cattelan spinsero il MET a "divorziare" dalla famiglia Sackler.
Dietro le quinte, una settantina di vip, le cui opere sono nelle raccolte di musei e collezioni di mezzo mondo, fecero pressione per convincere il MET a prendere le distanze dalla dinastia che ha costruito una fortuna sull'antidolorifico killer OxyContin.
Il retroscena, uscito sul New Yorker a firma di Patrick Radden Keefe, rese pubblici i nomi di quanti segretamente fecero lobby e che rappresentano il canone dell'arte contemporanea: oltre alla fotografa Nan Goldin, che dal 2019 guida la protesta anti-Sackler essendo lei stessa stata vittima per anni della dipendenza da OxyContin, Ai Weiwei, Laurie Anderson, Maurizio Cattelan, Jim Dine, Jenny Holzer, Arthur Jafa, Anish Kapoor, William Kentridge, Cindy Sherman, Brice Marden, Ed Ruscha, Richard Serra e Kara Walker.
Già nel 2019, poi, il Louvre tolse il nome dei Sackler dai propri muri.
Ufficialmente per la scadenza di un accordo ventennale, ufficiosamente per togliere l’imbarazzo di un rapporto diventato impresentabile per l’opinione pubblica internazionale.
Alcuni artisti passarono poi dalla protesta all’azione. La scultura di Domenic Esposito (un cucchiaio da oppio) fu collocata di fronte alla sede della Purdue Pharma dal gallerista Fernando Luis Alvarez (con la maglietta bianca), poi arrestato per essersi rifiutato di rimuoverla.
Da sempre l’arte e gli artisti sono pronti a diventare militanti, facendo uscire la loro arte fuori dai luoghi comuni.
© Domenic Esposito; Courtesy Fernando Luis Alvarez Gallery; foto di Brian F. O’Neill.
Un documentario a Venezia
All the Beauty and the Bloodshed della regista Laura Poitras si è aggiudicato il Leone d’oro al miglior film a Venezia 79.
Trattasi di un film documentario che esplora la carriera dell’attivista e fotografa Nan Goldin e la caduta dei Sackler.
Il documentario racconta attraverso diapositive, dialoghi intimi, fotografie rivoluzionarie e rari filmati, la battaglia per ottenere il riconoscimento della responsabilità della famiglia Sackler per le morti di overdose da farmaco.
Il film intreccia il passato e il presente di Nan Goldin.
La storia inizia con P.A.I.N., un gruppo da lei fondato per indurre i musei a rifiutare i fondi Sackler, togliere lo stigma alla dipendenza e promuovere strategie di riduzione del danno.
Ispirato da Act Up, il gruppo ha orchestrato una serie di proteste atte a denunciare i Sackler e i crimini della Purdue Pharma, produttrice dell’ossicodone.
Link interessanti sui Sackler
La famiglia che voleva guadagnare curando l’epidemia che aveva creato (via Il Post)
Decine di Musei hanno eliminato il nome dei Sackler (via artlist)
Il MET ha eliminato ogni riferimento alla famiglia Sackler (via NYTimes)
Articolo a firma Keefe (via NewYorker)
Loab: il demone della AI
Il rapporto fra Arte ed Intelligenza Artificiale sarà approfondito in alcune prossime newsletter.
Anche perchè è uno degli argomenti più interessanti per chi ossera lo scenario dell’arte contemporanea oggi.
Per iniziare ad introdurre l’argomento, prendo a prestito un bel video di Matteo Flora sul fenomeno Loab, il “demone” che vivrebbe nell’AI.
FONTI:
Il Thread - https://twitter.com/supercomposite/st... »
L'articolo di ispirazione su CNET - https://www.cnet.com/science/what-is-... »
Un articolo di VICE - https://www.vice.com/it/article/g5vjw...
Torino avrà il suo fuorisalone durante Artissima
Un po’ fuorisalone, un po’ mostra diffusa, un po’ circuito indipendente che coinvolge spazi della città che solitamente hanno poco o nulla a che fare con il sistema dell’arte ufficiale: incarna tante personalità Diffusissima, nuovo progetto che sarà inaugurato a Torino in occasione della prossima art week guidata da Artissima.
Un progetto che, come suggerisce il suo nome, sarà diffuso e capillare su tutta la città, e non solo durante i giorni della art week: dal 24 ottobre al 6 novembre attività commerciali di ogni sorta – bar, ristoranti, negozi di abbigliamento e anche parrucchieri – si trasformeranno in spazi espositivi, accogliendo nelle vetrine o all’interno dei loro locali opere di artisti emergenti che altrimenti non avrebbero la possibilità di far conoscere il proprio lavoro presso il vasto pubblico.
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