Il Museo D'Orsay restituisce quattro opere rubate agli eredi di Ambroise Vollard
La questione dei tesori d'arte rubati durante la Seconda Guerra mondiale è ancora attuale.
L’arte, soprattutto a livello alti, è anche questione di potere.
Lo dimostra la questione dei tesori rubati durante il Secondo conflitto mondiale non ancora del tutto risolta.
Lo stupendo film “Woman in Gold” raccontò nel 2015 l’episodio legato al quadro di Klimt con soggetto Adele Bloch-Bauer. Icona dell’Austria ma rubato ad una famiglia di religione ebraica durante l’annessione nazista.
Il 16 maggio saranno invece all’asta da Sotheby’s quattro capolavori impressionisti recentemente restituiti dal governo francesce agli eredi del mitico mercante d’arte Ambroise Vollard (qui la storia ricostruita da Le Figaro).
Ambroise Vollard (1866-1939) fu leggendario mercante d'arte francese e grande sostenitore degli artisti del suo tempo, tra cui Paul Gauguin, Pierre-Auguste Renoir e Paul Cézanne.
Le quattro opere, che fino a pochi mesi fa erano conservate al Museo d'Orsay di Parigi, sono state restituite dallo Francia ai legittimi proprietari dopo una decisione dello scorso febbraio del Tribunale amministrativo di Parigi che ha accertato che erano state rubate durante la Seconda guerra mondiale.
Andranno all'asta da Sotheby’s:
“Paysage de bord de mer” del 1884 (stima 1 - 1,5 milioni di dollari)
“Le Jugement de Pâris” del 1915 (stima 300.000 - 500.000 di dollari) di Renoir
Un acquerello e matita su carta di Paul Cézanne intitolato “Sous-bois” del 1882-84 (stima 250.000 - 350.000 di dollari)
L'olio su tela “Nature morte avec pivoines de chine et mandoline” del 1885 di Paul Gauguin (10.000.000 - 15.000.000 dollari).
Nuovo Murales a Torino: Pistarama
La Pista 500, progetto a cura di Sarah Cosulich e Lucrezia Calabrò Visconti, accoglie una nuova grande opera site-specific commissionata dalla Pinacoteca e curata da Lucrezia Calabrò Visconti: PISTARAMA, dell’artista Dominique Gonzalez-Foerster (Strasburgo, 1965).
L’opera di Gonzalez-Foerster si aggiunge alla programmazione della Pista 500, che include installazioni di Nina Beier, VALIE EXPORT, Sylvie Fleury, Liam Gillick, Marco Giordano, Nan Goldin, Shilpa Gupta, Louise Lawler, Mark Leckey, Cally Spooner e SUPERFLEX.
Dominique Gonzalez-Foerster presenta PISTARAMA, opera monumentale realizzata appositamente per la curva parabolica nord della Pista 500.
È il primo panorama che Gonzalez-Foerster realizza all’aperto e di imponenti dimensioni, con una lunghezza totale di oltre 150 metri.
PISTARAMA consiste in un collage monumentale, che prende spunto dalla storia politica e culturale di Torino e si estende a episodi e figure legate a lotte di rivendicazione sociale che attraversano una molteplicità di tempi e geografie diverse.
Ispirandosi al muralismo, il progetto riunisce personaggi storici e di fantasia, opere d’arte, documenti, fotografie, riferimenti cinematografici e visioni dell’artista per riflettere sul modo in cui i corpi collettivi rivendicano lo spazio delle città, dando vita a contro-narrazioni.
PISTARAMA racconta e celebra il modo in cui l’unione delle persone e la loro azione collettiva possono diventare agenti del cambiamento sociale.
La ricerca di Gonzalez-Foerster per questo nuovo lavoro prende le mosse gruppi di lavoratrici e lavoratori che proprio nella fabbrica del Lingotto organizzarono forme di resistenza antifascista nel 1943.
Sito internet:
www.pinacoteca-agnelli.it
Pagina del sito dedicata alla mostra:
www.pinacoteca-agnelli.it/collezione/dominique-gonzalez-foerster-pistarama/
Credits
Vista dell’installazione Dominique Gonzalez-Foerster, PISTARAMA, 2023
Courtesy l’artista e Pinacoteca Agnelli, Torino.
Ph. Sebastiano Pellion di Persano
Torino Digital Days:l’arte NFT al femminile (evento)
Sab 13 Mag - Talent Garden Fondazione Agnelli - 11:00 - 14:00
Dalle possibilità del digitale alla lotta femminista per l’affermazione di sé, Emancipazione Digitale è una mostra che intende dimostrare la potenza di un nuovo Web, un Internet aperto anche alle tematiche più forti, talvolta provocatorie ma estremamente vere e tangibili: il Web 3.0 si dimostra evoluzione e rottura di un’Internet social-mediatico ricco di regole arbitrarie e stereotipi.
La narrazione espositiva si declina sulla volontà di sensibilizzare il pubblico su temi come la body confidence, la ri-acquisizione del potere e un nuovo modo di fare e fruire l’arte: opere digitali NFT raccontano corpi femminili naturali e mondo della De-Fi, elementi rappresentativi di una libertà ritrovata, di una possibilità di riscatto in uno spazio dove, purtroppo, come in molti altri, si palesa un importante gap di genere, ma dove è reale la possibilità di colmarlo.
Ogni opera riproduce digitalmente donne che hanno trovato il coraggio di mettersi a nudo, inviando foto intime e senza veli all'artista, mixando i loro corpi con il racconto di progetti crypto.
Durante l’esposizione, l’artista offre la possibilità di prenotare delle sessioni di mentoring gratuite per approfondire i temi legati al Web 3.0 e per aprire il proprio digital wallet.
Aliusirene (Irene Guarnieri) è una digital artist di origine fiorentina (1996); dopo una prima formazione in ambito moda, decide di partire per Londra e frequentare la University of Arts, seguendo il corso di Fashion Illustration, successivamente ottiene un master in Digital Animation.
Il suo percorso artistico è stato fortemente influenzato dalla rappresentazione stereotipata delle donne, elemento che l’ha invogliata ad aprire un dialogo sul rapporto con il proprio corpo invitando altre donne a fare lo stesso; con il tempo, il focus della sua riflessione artistica ha riguardato il trattamento della sessualità sui social media e la volontà di abbattere gli attuali sistemi di censure e tabù.
La scoperta del Web 3.0 ha delineato un'importante svolta professionale per l’artista: nuove opportunità per valorizzare, finalmente, l’arte digitale.
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Chi sono
Sono Dario Ujetto e scrivo questa newsletter da fine agosto. Ho 43 anni e da sempre sono appassionato di storie.
Sono co-founder della startup Artàporter e della società di consulenza Feelthebeat.
Scrivo storie di cibo su Eat Piemonte.
Operaio della comunicazione e del marketing, non chiedetemi mai consigli su carriera professionale o personal branding.
Non ho una carriera e sono un pessimo venditore di me stesso.
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